GIANCARLO SIANI - I PADRONI DELLA STAMPA HANNO LA COSCIENZA SPORCA

in OXIGENO MARIGLIANO NOTIZIE SAVERIO LO SAPIO

GIANCARLO SIANI - GIORNALISTA DI FRONTIERA MA PRECARIO E SFRUTTATO DAL "MATTINO" COME I TANTI GIOVANI E MENO GIOVANI CHE ANCOR'OGGI PIU' DI IERI PER AMORE E PASSIONE DEL GIORNALISMO RISCHIANO LA VITA OGNI GIORNO PER PASSARE LE NOTIZIE A QUELLI CHE COMODAMENTE SEDUTI DIETRO ALLE SCRIVANIE SANNO SOLO METTERE LA FIRMA E SFRUTTARE IL LAVORO DEI VERI GIORNALISTI.
Ventotto anni fa veniva barbaramente assassinato Giancarlo Siani, martire della verità e cronista di frontiera. Giancarlo amava i profumi della legalità, scavava a fondo nelle notizie, faceva il giornalismo inchiesta con un'insana passione. Aveva voglia di raccontare Napoli e di vederla riscattare. Raccontava i fatti scottanti di camorra, le alleanze tra i Gionta, i Nuvoletta e la mafia corleonese. Non si limitava a fare le veline, ma lanciava messaggi sociali, rivendicava spazi e strutture controllate per i giovani, lontano da droga e mallafare. Era un giornalista pubblicista, un abusivo in redazione che si gettava a capofitto nelle notizie. Di lui si diceva che di lì a qualche mese sarebbe stato assunto nel quotidiano "Il Mattino", ecco si diceva, ma nei fatti non era così. Era un pubblicsta, uno di quelli di cui l'albo poteva andare fiero e non un pubblicista pezzotto di come ce ne sono tanti graziati dall'ordine dei giornalisti, che per la legge dei grandi numeri non va a fondo nelle pratiche. Una persona perbene, che raccontava Napoli con l'occhio della verità senza filtri e senza protettori. Era un giovane che non aveva paura perchè sapeva di essere vero. Raccontava la verità in un sistema marcio, corrotto e colluso da alleanze tra politica e malaffare, facendo emergere la verità dei fatti con occhi diversi dalle apparenze. Scriveva con amore e passione. come possono fare solo certi giornalisti perbene, che non si vendono al migliore offerente e che non piegano l'etica professionale al volere del politico di turno. Scriveva con orgoglio e dignità, come solo certi giornalisti di frontiera sanno fare. La sua era una penna al servizio di nessuno. Una penna gettata allo sbaraglio in pasto ai leoni. Ecco a qusto punto viene naturale fare una riflessione: quanti giornalisti precari scrivono e raccontano la verità non potendo contare neanche sull'appoggio delle proprie redazioni? Quanti giornalisti che vogliono raccontare la verità subiscono blocchi dalle proprie redazioni di riferimento, così all'improvviso ignari anche del perchè? Messi a parcheggio, in quarantena per il solo fatto che al politico di turno quella penna non piace o non è abbastanza servile. Basta una telefonata di politicanti e onorevoli di turno per decidere chi debba scrivere e raccontare la cronaca di determinati territorio. Giornalisti bloccati anche nel numero di pezzi mensili, retribuiti nel migliore dei casi con compensi da fame. E' questa la professione del gionalista a Napoli? La morte di Giancarlo Siani che cosa ha insegnato? Forse che neanche nel mestiere di giornalista si deve operare con etica, legalità e rispetto? Quante persone scrivono da oltre un ventennio per le redazioni senza aver visto mai uno spiraglio di assunzione? Anzi avendo maturato, forse, dei diritti, vengono via via ridotti negli spazi e mortificati fino a farli diventare una nullità per umiliarli nella propria dignità. Io non ci sto, Oxigeno non ci sta e ricorda Giancarlo con i numerosi colleghi, che pur non essendo morti per amore della verità continuano ad onorar questa professione con spirito di passione e di legalità. Ciao Giancarlo
Marigliano, 23 Settembre 2013 Oxigeno

Commenti

un triste ricordo

avevo 20 anni ,quando è accaduto,ricordo bene quelle tristi immagini.PURTROPPO in italia persone che vogliono fare il proprio dovere,sono condannate a restare annonimi e nei casi peggiori vengono ammazzati.NON è possibile ,che da noi esistono ancora segreti di stato,omicidi perpetrati nei confronti di chi fà del proprio lavoro una passione con tanta MERITOCRAZIA. giancarlo era un lavoratore come falcone,borsellino,gli angeli delle scorte,moro,impastato,padre diana,dalla chiesa,chinnici,moro,grasso,vassallo...PERCHè SONO TUTTI morti AMMAZZATI? la verità si nasconde dietro una sigla COPASIR....chi ha letto ,conosce bene LA VERITà,perchè non parla e si libera l'animo,cosa c'è dietro tutti questi poteri occulti,quali interessi economici e cos'altro NOI italiani dobbiamo ancora sopportare. FATE come il pentito schiavone,liberatevi la vostra coscenza sporca,facendo un passo in avanti,SE SIETE UMANI PENTITEVI!!!! SAVERIO.MIELE ATT.cert M5Smarigliano.-na.

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