Il Grande Imbroglio Edilizio

in speculazioni e imbrogli

La città di Marigliano è teatro di fatti strani ed inconcepibili.
Gruppi di potere affaristico, ormai, esercitano un dominio incontrastato, assoggettando Istituzioni ed apparati per consumare, indisturbati, affari e speculazioni sul territorio.

La spregiudicatezza di certe operazioni demoliscono completamente la fiducia ed il senso civico dei cittadini.
La rassegnazione investe tutti settori della società, che, ormai, in assoluto silenzio, sopporta ogni angheria prodotta dallo strapotere di questo sistema corrotto e deviato, che sovrasta sulla città come una cappa insopportabile ed impedisce ogni forma di dibattito civile e democratico.
Le denunce a mezzo stampa o attraverso qualsiasi altro mezzo di comunicazione, ormai, non producono più alcun effetto, né stimolano alcun dibattito nella città.(All.3)
A coloro che non intendono subire passivamente ingiustizie e non vogliono essere soggetti muti, sordi e ciechi non resta che denunciare e chiedere l’attenzione della Procura su alcuni degli episodi più eclatanti di cui si ha qualche documentazione affinchè si possa rilevare se esistano estremi di carattere penale da essere perseguiti.

Parco Violante-Via Dante – Nel 1996 nel giro di una notte, furono rilasciate centinaia di concessioni edilizie. Tutte grandi speculazioni che hanno stravolto e devastato il territorio. Fra le tante, quella di un grosso fabbricato e villette a schiera in Via Dante – Conc. N. 87/97 Domus s.r.l.
Dopo più di un anno dal rilascio di quelle concessioni, il Consiglio Comunale dispose una ricognizione sul territorio per avere contezza di ciò che si era realizzato e di quello che era ancora da farsi.
Per la concessione in questione, fu comunicato agli interessati l’avvio del procedimento di decadenza del permesso a costruire, in quanto i Vigili Urbani avevano accertato il mancato inizio dei lavori.
Stranamente, dopo più di tre anni da quell’accertamento dei Vigili Urbani, partì dalla Casa Comunale un’altra comunicazione per i titolari della concessione in cui si attestava la “conclusione” di quel procedimento amministrativo iniziato “appena” tre anni e mezzo prima.
Questa comunicazione ovviamente fu impugnata dagli interessati innanzi al TAR ed il Comune incomprensibilmente non si costituì nella difesa, per cui il Giudice, visto il disinteresse del Comune, accolse le richieste dei ricorrenti e condannò il Comune (sentenza n. 4815 anno 2005 su ric.6466/2002).(All.1)
In seguito alle denunce pubbliche(All.2) (Conferenza stampa-Verdi e Rifondazione del 6/7/2005) il Comune conferì l’incarico all’Avv. Riccardo Marone per ricorrere al Consiglio di Stato.
Successivamente il Comune, invece, di difendere la verità ed il territorio proseguendo il giudizio innanzi al Consiglio di Stato, ove questa volta l’Ente era dotato di un’eccellente difesa, concluse questa vicenda con atto di Giunta Municipale dando corso ad una strana transazione supportata dal parere dell’Avv. Romano Giuseppe.
Appare strano ed incomprensibile che per la suddetta transazione si sia ricorso al parere di un altro avvocato e non sia stato neanche consultato il difensore del Comune, Avv. Riccardo Marone, già autore di una eccellentissima difesa depositata al Consiglio di Stato (Appello al Consiglio di Stato)(All.4), anzi fu tenuto completamente all’oscuro della questione.
Il risultato evidente di questa macchinazione è visibile in Via Dante ove sorgono ridenti villette ed ove sarebbe interessante sapere se qualche potente non abbia stranamente qualche proprietà.

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