MARIGLIANO - I "CROLLI" SEPPELLISCONO LA STORIA

in LE PUNGOLATURE DI ANNINA

Cemento selvaggio. I palazzi storici rischiano di scomparire per sempre dalla città. Marigliano è maglia nera per il record di abusi. In città le bande del cemento vanno avanti indisturbate senza esporre neanche le tabelle dei lavori. Nessuna sanzione amministrativa, nessun controllo neanche per far mettere in regola le recinzioni che superano abbondantemente i cantieri di lavoro, sottraendo lo spazio ai pedoni. Stamane un misterioso crollo si è verificato nell’antico palazzo Bonazzi Di Sannicandro di via Giannone dove sono in corso lavori edilizi. Gli storici temono che da un momento all’altro la struttura possa crollare lasciando campo libero a interventi di ricostruzione non conservativi. Il business del mattone, infatti, in questi ultimi tempi si sta concentrando sugli antichi edifici, che insistono nel centro e nel borgoantico. Il cemento procede indisturbato in questa città dove neanche l’indignazione per l’abbattimento del palazzo Attena, attribuito all’architetto del regime fascista, Marcello Piacentini, è riuscito a smuovere le coscienze degli amministratori locali. Al comune il testo unico per i beni culturali, che obbliga i pareri preventivi per gli interventi sui beni monumentali anche in assenza di vincoli, resta una chimera. E’ così, infatti, che si sta cancellando la memoria storica, a poco a poco. Prima palazzo Letizia, poi palazzo Di Pinto, e ancora palazzo Montagna e palazzo Attena, adesso palazzo Bonazzi di Sannicandro: tutti distrutti per favorire la cementificazione. A rischio anche altri palazzi che questo sito provvederà a fotografare e a rendere noto annunciando lo scempio, che sarà perpetrato nei prossimi mesi ai danni del patrimonio architettonico, come in un film già visto che si ripete inesorabilmente in tutte le amministrazioni comunali di centro, di sinistra e destra. Come si è iniziato a parlare di vincoli e di catalogazione dei beni culturali, infatti, il cemento ha ingranato la propria corsa arrestabile. I vincoli arriveranno quando non ci sarà più niente di antico. Il tutto a vantaggio del finto antico che si prospetta in città con l’housing sociale della regione Campania, che ha approvato una lottizzazione per 750 appartamenti a vantaggio di un privato, che peraltro è anche consigliere comunale, il quale intende costruire il borgo a corte di Faibano e la città ducale. Insomma a Marigliano non vale nessuna regola, neanche i conflitti d’interesse. In assenza di norme a rimetterci le penne è stato il progetto comunale della riqualificazione del rione “219” clamorosamente bocciato dalla regione. Chi deve indagare? Chi deve fare chiarezza? Qui persino i regi lagni vengono tombati per favorire interessi privati. Un comitato di cittadini, infatti, denuncia che il lagno di via san Francesco, nei pressi del parco Liguori, è stato tombato diventando viale d’accesso per i garage del condomino costruito in barba al decreto Galasso. Altro caso scandaloso quello dell’ippodromo Miss Charmet, il cui circuito da corsa era stato realizzato abusivamente sul letto dell’alveo. Doveva essere acquisita al patrimonio comunale, la struttura abusiva rimbalzata alla cronaca per un giro di scommesse clandestine e cavalli dopati.
Marigliano, 13 Aprile 2011 OXI

Commenti

Caro ossigeno, la banda del

Caro ossigeno, la banda del cemento è ancora all'opera. Si sono infiltrati nelle stanze del potere e decidono sempre loro gli affari della loro cricca indipendentemente dalle casacche che indossano. Nell'antichità guerre, epidemie, pestilenze, spazzavano via interi regimi dittatoriali. Noi non ci auguriamo tutto questo ma siamo speranzosi che la gente in modo civile e democratico cacci via questa classe di affaristi "a calci nel sedere".

Tiella

Invia nuovo commento

Il contenuto di questo campo è privato e non verrà mostrato pubblicamente.
CAPTCHA
Questa domanda serve a verificare che il form non venga inviato da procedure automatizzate
Image CAPTCHA
Inserisci i caratteri mostrati nell'immagine.